Le sfortune di Yahoo! sembrano non avere più fine. Quella che quindici anni fa era una delle più grandi aziende nate e cresciute sul Web oggi è l’ombra sbiadita di sé stessa, massacrata da pessime notizie a ritmo di due o tre all’anno.
Dopo le notizie della falla di sicurezza del 2014, che l’azienda dice essere stata colpa di un attacco coordinato da uno stato estero e che ha compromesso 500 milioni di account, e dopo quelle riguardo la falla del 2013, che invece ha riguardato un miliardo di profili Yahoo!, adesso si parla di altri 32 milioni di utenti che hanno avuto l’account violato.
(32 milioni, 500 milioni, un miliardo. Un miliardo.)
L’attacco è stato compiuto sfruttando finti cookies di sessione, basati sul codice proprietario dei siti di Yahoo! (ottenuto probabilmente durante uno dei precedenti assalti), e negli ultimi due anni sono stati compiuti accessi non autorizzati nei confronti di decine di milioni di utenti, senza il bisogno di password.
Spiace per Marissa Mayer, CEO dal 2012, che si è vista rifiutare un bonus dal consiglio di amministrazione (che verrà devoluto ai dipendenti della società), e per Verizon, che sta comprando Yahoo!, con tutto il suo passato di incidenti tecnici.