Un servizio di backup online ha le identiche necessità che abbiamo noi utenti finali, per quel che riguarda il backup: devono comprare degli hard disk, esattamente come noi (solo che in quantità decisamente maggiori); questi hard disk non devono rompersi: se si rompessero, i dati di migliaia di utenti andrebbero persi, esattamente come i nostri.
La scala d’azione è ovviamente gigantesca, se rapportata ai bisogni di un singolo utente, ma Backblaze tiene d’occhio le performance di tutto il suo parco macchine, e ogni anno stila un report contenente il numero di malfunzionamenti, a seconda del modello di disco. Nel 2016, solo tre modelli di dischi non hanno subito malfunzionamenti di alcun tipo: un modello HGST da 8TB, un modello Seagate da altrettanto spazio e un modello Toshiba da 4TB.
Vi consigliamo di leggere il post originale di Backblaze, ricco di informazioni utilissime. Come molte aziende serie, il livello di trasparenza di Backblaze è notevole, e un’occhiata dietro le quinte è sempre interessante.