Evernote è una delle app più utilizzate per scrivere e sincronizzare note, ma anche per prendere appunti su qualsiasi dispositivo connesso, per creare to do list, disegnare uno schizzo, inserire una foto in un appunto e molto altro ancora. Evolve quindi il concetto di nota, accessibile sia da desktop che da mobile ovunque ci si trovi con una semplice connessione.
I recenti aggiornamenti apportati alle privacy policy di Evernote, in vigore da gennaio 2017, sono però al centro di polemiche. Con lo scopo di introdurre nuovi strumenti di intelligenza artificiale, studiati per analizzare le note e suggerire una serie di nuove feature da includere nel servizio, viene imposto il un controllo umano su tutte le note. Secondo Evernote, la lettura e analisi delle note da parte dei propri dipendenti è un passaggio necessario per impostare la “machine learning”, che dovrebbe analizzare come utilizziamo il servizio e quindi suggerirci feature che possano interessarci.
Ciò non significa, ovviamente, che tutti i dipendenti Evernote possano leggere le note di tutti gli utenti, ma ci sarà un gruppo di essi preposti a “farsi gli affari nostri”.
È possibile disabilitare la tecnologia di intelligenza artificiale, ma questo non impedisce ai dipendenti Evernote di leggere comunque le vostre note nei seguenti casi:
Se siete amanti estremi della privacy, è sempre possibile criptare le vostre note.
Come criptare le note su Evernote
Aprite una nota ed evidenziate il testo che desiderate crittografare. Effettuate click con il tasto destro sul testo evidenziato e selezionate l’opzione “Cifra il testo selezionato”. Inserite una chiave d’accesso nella finestra che si aprirà. Dovrete usare la stessa password ogni volta che desiderate aprire la nota. Non dimenticatela mai: Evernote non memorizza questo genere di informazioni.
Aggiornamento del 16 dicembre 2016
Con una nota pubblicata sul blog aziendale, Evernote ha annunciato che gli utenti potranno scegliere se rendere le note leggibili dai dipendenti. Inoltre, i cambiamenti alla privacy policy sono stati posticipati per poterli implementare in maniera più trasparente e senza imporre alcunché all’utenza.