Google espande la funzionalità Fact Check automatica ai risultati di ricerca

Dopo averla testata in ottobre sul mercato statunitense, Google ha reso disponibile la funzionalità Fact Check automatica anche sui suoi risultati di ricerca. Il fact checking è quell’attività di ricerca che stabilisce se una notizia è vera o falsa. Google determinerà se la singola ricerca effettuata può aver bisogno di un fact check e lo mostrerà sopra tutti gli altri risultati di ricerca. Ovviamente, la feature specificherà sempre quale fonte ha determinato o meno la veridicità della notizia e in base a cosa.

Per vedere il fact check di una notizia dobbiamo cercare su Google qualcosa di molto simile a una affermazione, come ad esempio “la terra è piatta”. A questo punto un box ci dirà che si tratta di una falsa notizia e chi ne ha effettuato il fact checking. A occuparsi di questo processo di controllo delle notizie saranno dei bot che si affideranno solo a certi siti di raccolta dati e ricerca.

Queste fonti dovranno utilizzare dei precisi mark-up o widget di modo che gli algoritmi Google possano determinare l’autorevolezza o meno di una informazione. I bot Google, inoltre, devono cercare tra siti la cui analisi sia trasparente circa le fonti e i metodi utilizzati per il fact checking, con tanto di citazioni e riferimenti alle fonti primarie.

Per testare la novità, il Washington Post ha inserito sul proprio Twitter il fact checking riguardo a Trump, oggetto di numerose bufale e contro informazione. Mentre attendiamo di vedere i bot Google in azione anche in Italia, il risultato di questa innovazione potrebbe essere contraddittorio in alcuni campi di ricerca, ma può essere decisiva per contrastare le bufale più insensate e dannose.

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