I ransomware sono virus informatici davvero insidiosi: sono in grado di impedire l’accesso ai vostri file, per liberare i quali viene chiesto un riscatto (da qui il nome, che tradotto letteralmente significherebbe software del riscatto). Esistono alcuni antivirus che vi consentono di tornare in possesso dei vostri documenti e non dover subire il ricatto dei pirati informatici.
Se questo succede a una persona comune, è una perdita di tempo e potenzialmente di dati e personali anche preziosi e insostituibili: ma se accade altrove possono esserci problemi gravi. È accaduto al servizio di metropolitana leggera di San Francisco, grazie a un hacker che è riuscito a sfruttare le falle di sicurezza dei server che utilizza l’SFMTA, la San Francisco Municipal Transportation Agency, infettarli con un ransomware e ricattarli perché pagassero 100 bitcoin (circa 73.000$) per riottenere il controllo dei loro sistemi. L’hacker ha lasciato un indirizzo email perché i dirigenti dell’SFMTA si mettessero in contatto con lui per il pagamento e il rilascio della chiave di decriptazione.
Per evitare di ritrovarsi nella situazione dell’SFMTA vi consigliamo di seguire i consigli tipici, per quanto riguarda la sicurezza informatica, ovvero: tenere tutti i vostri software aggiornati, compreso il sistema operativo – soprattutto il sistema operativo: Microsoft e Apple lavorano duramente per correggere tutti gli errori dei loro SO, in praticolar modo quando si tratta di sicurezza. Anche le app che avete installato sul computer sono possibili canali di infezione, ed è per questo che dovete sempre usare la versione più aggiornata, e usare software legittimo e non cercare scorciatoie per non pagare. Gli antivirus sono tra i software che vi suggeriamo di tenere aggiornati, soprattutto il database delle minacce e dei virus – aggiornateli tutti i giorni, se possibile. E poi, il resto dei suggerimenti quando si tratta di virus informatici: non aprite allegati che provengono da fonti incerte o dubbie (e a volte neanche quelli che vi spediscono persone che conoscete); non cliccate su link accorciati, che vi impediscono di sapere in anticipo dove andrete a finire.
E in chiusura, una nota divertente: l’hacker che ha bloccato la metro leggera di San Francisco è stato a sua volta hackerato da un ricercatore per la sicurezza informatica, che è riuscito a ricostruire la sua risposta alla domanda di sicurezza e così facendo entrare nell’account email lasciato dall’hacker.
(La foto è stata presa dalla pagina Wikipedia della metropolitana leggera di San Francisco.)